BISSOLI CESARE, Va’ e annuncia. Manuale di catechesi biblica, Elledici, 2006
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Agli operatori biblici che
al popolo di Dio
offrono la Parola alla sorgente
UNA GUIDA ALLA LETTURA
1. Questo testo nasce all’incrocio di tre fattori: la comunicazione della Bibbia nella prassi pastorale della Chiesa, il confronto con diversi modelli di attuazione conosciuti a livello italiano ed internazionale, la pratica della scuola, precisamente il trentennale corso di Bibbia e catechesi nel Dipartimento di pastorale giovanile e catechesi presso l’Università Salesiana di Roma. Presentiamo perciò un lavoro che aspira di caratterizzarsi per correttezza teologica-pastorale, informazione aperta ed aggiornata, servizio pratico.
2. Destinatari sono anzitutto quanti sono impegnati nell’ambito della catechetica, dai docenti agli operatori o catechisti. Ma a causa di inevitabili implicazioni per somiglianza di compiti, teniamo presenti anche gli insegnanti di religione, dove la Bibbia ha ruolo di fonte primaria, e in particolare consideriamo gli animatori biblici, ossia quanti promuovono l’incontro diretto con il Libro Sacro mediante l’ Apostolato Biblico (AB). Il concetto di catechesi biblica, come vedremo, supera la figura del catechista tradizionale del catechismo, ma certamente lo comprende al primo posto. Il manuale dunque è stato pensato in funzione della formazione degli operatori, naturalmente sempre visti all’interno del popolo di Dio, con la varietà di soggetti, adulti e minori, mirando necessariamente ai primi per aiutare meglio i secondi.[1] Vorremmo dare un aiuto dove si fa formazione ai ministeri e ai servizi pastorali, segnatamente nei seminari e istituzioni analoghe, e nei corsi di prima formazione e di aggiornamento degli operatori biblici.
3. Il primo capitolo propone il quadro di tutta l’opera. Abbiamo fatto la scelta del modello della comunicazione per impostare l’architettura del libro, che comprende quindi varie dimensioni e conseguenti competenze: teologico-ecclesiale o contestuale, esegetica, ermeneutica o di attualizzazione, didattica. Lo sviluppo delle suddette competenze, entro una cornice di ordine storico, forma la struttura del manuale e il contenuto degli otto capitoli.
4. Il manuale ha una chiara intenzione pedagogica: vuol servire chi opera nel concreto della azione pastorale. Questo ha richiesto una esposizione capace di unire insieme motivazioni di sostegno ed indicazioni per la prassi, in termini chiari e sintetici, semplificando la problematica, che è vasta e sempre presente sullo sfondo, per affrontare i nodi principali in chiave operativa. Si potrebbe dire che più che le teorie chiuse in se stesse, è stata l’attenzione all’esperienza biblica di fatto a dettare l’ordine del giorno delle cose trattate, evidentemente per ricomprenderla in modo migliore. Di qui il tentativo di una presentazione didatticamente attrezzata nel seguente modo:
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Una struttura logica e chiara dell’insieme e di ogni capitolo.
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Un ricorso frequente ad esemplificazioni in relazione ai diversi aspetti trattati.
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Richiamo permanente all’incidenza operativa.
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Maggiore sviluppo a quei punti che riteniamo più difficili o trascurati.
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All’inevitabile apparire di punti simili(non dimentichiamo che l’unità dell’oggetto ‘Bibbia’ deve coniugarsi con la considerazione di una pluralità di aspetti e viceversa), cerchiamo di rispondere segnalando i contatti con rimandi accurati
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Ricorso a pagine “per l’approfondimento” quando l’argomento ci sembra meritarlo, nell’ottica sempre dell’impegno pastorale, più che per una informazione dotta. Lo stesso criterio ha determinato una certa abbondanza di note.
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Uso di caratteri minori per i punti più analitici ed esemplificativi.Impiego di schemi e grafici.
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Bibliografia essenziale, volutamente mirata a pubblicazioni italiane (originali o tradotte), nominando alcune non italiane di particolare valore[2].
5. Aggiungo le quattro note che considero maggiormente qualificanti il volume:
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La rilevanza data alla persona e dunque alla comunità, cui Dio rivolge la sua Parola come ad amici, giacchè, come amava dire A. Heschel, la “Bibbia è un’antropologia per Dio”. Questo a maggior ragione considerando il centro della Bibbia, il mistero dell’Incarnazione.
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Di qui l’attenzione centrale al testo biblico, visto come il mondo delle persone con cui Dio ci mette in dialogo, senza mai staccarsi da esso per discorsi sostitutivi. La catechesi biblica si fa anzitutto con una schietta e motivata stima del Libro sacro e con il contatto diretto.
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Incontro con la Bibbia nel contesto di fede della Chiesa, vista come persone in cammino che formano la vivente Tradizione della Parola, per avvertirne in autenticità e pienezza le risonanze e l’attualità.
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La scelta di porre come asse metodologico non la lezione dotta, ma la lettura critica dell’esperienza reale, prospettando la forma del laboratorio come la via operativa più efficace, perché chiunque possa incontrare Dio secondo le proprie originali fattezze.
6. Il testo, che con un po’ di presunzione è chiamato ‘ manuale di catechesi biblica’ e dei cui limiti il lettore si renderà ben presto conto, compare nel quarantennio di Dei Verbum (1965-2005), documento grazie al quale assistiamo alla fioritura di tanto interesse per la Sacra Scrittura nella Chiesa in Italia, provvidenziale risorsa per il profondo rinnovamento anche catechistico cui questa è chiamata[3]. Dedichiamo il lavoro Agli operatori biblici che al popolo di Dio offrono la Parola alla sorgente. E’anche per loro merito se “in virtù della perseveranza e della consolazione che ci vengono dalle Scritture teniamo viva la nostra speranza” (Rom 15,4).
In sintesi, queste sono i capitoli dell’opera
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Significato, ambito e articolazioni del tema
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La Bibbia nella storia della catechesi di ieri e di oggi.
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Fenomeno biblico e problematica biblica oggi
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La Bibbia come Parola di Dio. La dimensione teologico- ecclesiale.
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Esigenze che nascono dalla Bibbia come tale. La dimensione esegetica.
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Esigenze che pone il destinatario: l’uomo di oggi. La dimensione ermeneutica.
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Esigenze della comunicazione. La dimensione pedagogico-didattica
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La figura del catechista – animatore biblico
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Note
[1] Non abbiamo scelto il titolo “manuale di pastorale biblica” perché della pastorale consideriamo il momento dell’annuncio, ma da questo punto di vista vi rientra.
[2] Possiamo dire di aver consultato un po’ tutto quanto è apparso di simile al nostro lavoro, con specifico debito a tre ordini di fonti: la grande didattica biblica del mondo tedesco come fondamento scientifico, la Federazione Biblica Cattolica mondiale come scenario incomparabile di modelli, il progetto catechistico italiano, e l’Apostolato Biblico che vi è connesso, come riferimento pratico di lavoro.
[3] Cfr CEI, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 2001, n. 49.