WALTER RUSPI, Eucaristia. Iniziazione alla celebrazione nella catechesi e nella liturgia, Elledici, Torino, 2015
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La celebrazione dell’Eucaristia è al centro di una rinnovata considerazione pastorale, che coinvolge l’intero movimento catechistico e l’azione educativa alla fede compiuta dalle comunità cristiane. Don Walter Ruspi riprende l’intera presentazione dell’Eucaristia, quale la catechesi italiana ha sviluppato dopo il Concilio Vaticano II, nel diversi Catechismi della Conferenza Episcopale Italiana e nella liturgia rinnovata e adattata ai fanciulli, per facilitare una rinnovata attenzione a questa fondamentale centralità per la vita cristiana.
Questa centralità è chiamata a realizzarsi attraverso un’indispensabile iniziazione-partecipazione liturgica, perché sia un processo educativo che introduca ad un autentico incontro con la Persona di Gesù: è la prospettiva nella quale si muove questo studio, con un itinerario inedito e originale.
Si deve per altro costatare come la maggioranza dei battezzati ha interrotto il rapporto con l’Eucaristia o lo vive saltuariamente; tanti genitori chiedono il Battesimo per i propri figli, ma non si preoccupano poi di introdurli gradualmente all’Eucaristia domenicale, vivendola con loro. Di fronte alla diffusa disaffezione di molti cristiani nei confronti dell’Eucaristia domenicale, non possiamo non chiederci: questi fatti sono semplicemente il frutto del venir meno dell’autenticità della fede cristiana o sono anche la conseguenza di un qualche aspetto carente della nostra pastorale e delle nostre celebrazioni?
La centralità della questione educativa porta così ad affrontare la problematica di alcuni punti nevralgici: la comunità cristiana intera è il soggetto e il luogo dell’iniziazione, l’itinerario della fede centrato sul “primo annuncio”, l’esperienza sacramentale che vede il suo culmine nell’Eucaristia, i linguaggi e i simboli capaci di comunicare e di accogliere nella comunità ogni presenza portatrice di divers-abilità e, infine, il linguaggio simbolico delle nuove generazioni.
Come migliorare la qualità delle celebrazioni eucaristiche? È importante, afferma Benedetto XVI, che «i Pastori si impegnino in quella catechesi “mistagogica”, tanto cara ai Padri della Chiesa, che aiuta a scoprire le valenze dei gesti e delle parole della Liturgia, aiutando i fedeli a passare dai segni al mistero e a coinvolgere in esso l’intera loro esistenza». Oggi serve una liturgia insieme seria, semplice e bella, che sia veicolo del mistero, rimanendo al tempo stesso intelligibile, capace di narrare la perenne alleanza di Dio con gli uomini.
Come comportarsi circa la partecipazione all’Eucaristia domenicale dei fanciulli? L’accesso all’Eucaristia deve essere preceduto da un itinerario che orienti gradualmente alla piena partecipazione. Questo itinerario graduale implica una particolare educazione anche catechistica alla liturgia, utilizzando soprattutto il ricco patrimonio celebrativo che la liturgia cristiana stessa già offre (es. tempi e colori liturgici, simboli e luoghi, preghiere e canti ecc.). Questo impone alle parrocchie di curare in modo particolare queste celebrazioni, riprendendo le indicazioni e le proposte del Direttorio per le Messe con la partecipazione dei fanciulli.
Si tratta allora di rileggere alcune indicazioni del messale e suggerire possibili attenzioni, che non sono ricette infallibili, ma suggerimenti che partono dalle indicazioni e dall’esperienza. Il Direttorio della Sacra Congregazione per il Culto divino si propone come scopo “che nella celebrazione dell’Eucaristia i fanciulli possano con gioia serena andare insieme incontro a Cristo e con lui stare alla presenza del Padre” (n. 55). “Coloro pertanto che rivestono un compito educativo, dovranno concordemente ed efficacemente adoperarsi perché i fanciulli…facciano esperienza concreta di valori umani, che sono sottesi alla celebrazione eucaristica” (n. 9).