APPRENDERE NELLA COMUNITÀ CRISTIANA
Come dare un “contesto” alla catechesi?
Selva di Fasano (Br), 25-27 settembre 2011
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Presentazione del Convegno
Da Verbania…[1]
IL QUADRO DI RIFERIMENTO
«La catechesi ecclesiale deve mostrare come la proposta cristiana sappia accompagnare i processi della crescita e come la graduale accoglienza della fede apra orizzonti di vera umanità. […]. Dal punto di vista della catechesi c’è da tener vivo il senso del suo apporto specifico a tutta la pastorale: è vero che non tutto nella Chiesa è catechesi, ma è pure vero che in certo modo tutto ha bisogno della catechesi. Dire catechesi significa dunque dire anche una dimensione di tutta la prassi della Chiesa.
Si tratta, più radicalmente, di superare il primato, da cui la catechesi è troppo condizionata, del conoscere.[2] […]. Sul piano della pastorale catechistica si avverte la necessità di educare, ad esempio, al contatto, e al contatto continuato (le buone abitudini, le buone pratiche) più che (o prima che) al conoscere sistematico. […]. Lo sbilanciamento oltre la conoscenza significa il porre più al centro le dimensioni della fiducia, della relazione che ci precede, delle tracce di presenza di Dio, da cui possiamo tentare di fuggire ma con cui siamo inchiodati a fare i conti»[3]
Che/come c’entra la comunità nella formazione ecclesiale, nella catechesi e nell’apprendimento della fede? Che cosa vuol dire e come di fatto “dare contesto” alla catechesi (ad es., quanto a dinamiche, comunicazione, contatto, organizzazione, ecc.)?
… alla Puglia
LA PROPOSTA DI SVOLGIMENTO
1° giorno PM: SESSIONE INTRODUTTIVA
«APPRENDERE NELLE ORGANIZZAZIONI/APPRENDERE NELLA COMUNITÀ CRISTIANA»
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Relazione base (a più voci), con interventi di Giuditta ALESSANDRINI (Università degli Studi di Roma Tre) – Serena NOCETI (Facoltà Teologica di Firenze) – Luciano MEDDI (Università Urbaniana di Roma), coordinati da Pio ZUPPA (Facoltà Teologica Pugliese)
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Dialogo in plenaria (prime ed immediate reazioni “a caldo” tra i partecipanti)
Dopo i saluti del vescovo mons. Vito Angiuli (presidente della Commissione Catechistica Regionale e già socio AICa), introduce al Convegno il presidente Salvatore Currò e modera la sessione Franca Feliziani Kannheiser del Consiglio di presidenza dell’AICa.
2° giorno: SESSIONE DI APPROFONDIMENTO E DI CONFRONTO
AM: «COMUNITÀ CRISTIANA ED EDUCAZIONE: NODI E IMPLICANZE CATECHETICHE PER LA PRASSI»
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Dialogo nei gruppi tra i catecheti, con rilancio della tematica da parte del catecheta Ubaldo MONTISCI dell’Università Salesiana di Roma
PM: «“PIETRA CHE CAMMINA”: IL RACCONTO»
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A confronto con l’esperienza dell’IPP, a cura del direttore dell’IPP Sandro RAMIREZ ed Équipe IPP (c/o Casa “Regina Pacis” in Fasano)
In mattinata modera e coordina la sessione Cettina I. Cacciato e a pomeriggio Danilo Marin, entrambi del Consiglio di presidenza dell’AICa.
Nel pomeriggio sono anche previsti:
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Visita Guidata “Chiese Rupestri”;
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Celebrazione eucaristica nella parrocchia matrice di Fasano presieduta dal vescovo presidente dell’IPP (mons. Pietro M. Fragnelli);
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Cena Associativa Tipica all’Oasi San Giovanni Battista (offerta dalla Diocesi di Conversano-Monopoli).
3° giorno AM: SESSIONE ASSEMBLEARE FINALE
Dialogo tra i catecheti: «DARE “CONTESTO” ALLA CATECHESI: CIOÈ…»
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Ripresa del dialogo in plenaria (dopo breve restituzione dell’appro-fondimento/confronto avvenuto nei gruppi)
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Restituzione dei relatori-base (proff. Alessandrini-Noceti-Meddi)
In questa ultima sessione modera Savino Calabrese del Consiglio di presidenza dell’AICa e conclude il Convegno Salvatore Currò, presidente dell’AICa.
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Note
[1] «Ci siamo lasciati a Verbania con l’idea di lavorare il prossimo settembre [2011], in Puglia, su La comunità cristiana ed educativa: dinamiche, comunicazione e organizzazione. Dare “contesto” alla catechesi»: così Salvatore, rivolgendosi a tutti i soci, in occasione del consiglio di presidenza autunnale, per raccogliere idee e indicazioni in vista di una prima ipotesi del prossimo convegno. Carmelo Torcivia (da un’email inviata a Salvatore) scrive: «Il tema della comunità cristiana e del suo rapporto con l’educazione è estremamente importante. Occorre, però, che si sia rigorosi nelle affermazioni che si fanno in modo di evitare la fumosità che sovente si avverte nei linguaggi pastorali e catechetici».
[2] Prosegue Currò: «Può sembrare paradossale: in un tempo in cui c’è più bisogno di conoscere (l’essenza del messaggio cristiano, le nozioni più elementari della rivelazione cristiana, che non si possono dare più per scontate), in un tempo in cui emerge una istanza veritativa (di essere più decisi nella presentazione dei contenuti cristiani), c’è anche un bisogno di situare la conoscenza del messaggio cristiano […]. Non va mai dimenticato che la conoscenza non situata si fa ideologia, misconoscimento dell’altro, chiusura alla Rivelazione».
[3] S. Currò, Educazione e catechesi, in “Settimana” 45, 2010, n. 37, p. 3.
Atti del Convegno
A perno del Convegno sta la messa a punto della problematica dell’“Apprendere nelle organizzazioni/apprendere nella comunità cristiana”, e vogliamo partire da un testo scritto che – quasi come un instrumentum laboris – ci offre in proposito un quadro ricognitivo di riferimento e di base con le problematiche sottese e, tra queste, in modo speciale quella del rapporto tra catechesi e chiesa/comunità, così come dal dopo-concilio a oggi è stato tematizzato nei documenti ecclesiali e nella riflessione catechetica internazionale recente.
Un testo che certamente può aiutarci a comprendere “come dare contesto alla catechesi”, in riferimento alla comunità, dal punto di vista dottrinale (in senso sia diacronico che sincronico). Quasi una prima (anche essenziale) mappa di orientamento per chi volesse avviare la riflessione. Ce lo ha preparato l’amico e socio prof. Emilio Alberich, che sulla tematica possiede una indiscussa e provata competenza e che ringraziamo per questo.
A questo testo base aggiungiamo, inoltre, due altri contributi che nel frattempo sono stati prodotti per strade diverse: uno di Salvatore Currò nato dal vivace dibattito che ha caratterizzato la fase preparatoria, soprattutto negli incontri della Direzione Nazionale dell’Associazione e nell’ultimo “Seminario di Studio” di Montalbano di Fasano (16-17 aprile 2011), e che si è molto incentrato sui “processi ecclesiali”, su come discernerli e migliorarli, su quanto essi possano incidere, in bene e in male, sulla catechesi; un articolo di Pio Zuppa, apparso sull’ultimo numero di “Catechesi”, che riporta la problematica del contesto in catechesi all’interno della più ampia problematica del fare formazione nella chiesa oggi (a 40 anni dal DB), per il quale ringraziamo vivamente il direttore della rivista “Catechesi” prof. Giuseppe Biancardi, per la gentile concessione.
Possono essere utili anche le slides utilizzate da Rocco D’Ambrosio al Seminario di Fasano, dove ha svolto il tema “La Chiesa come istituzione che pensa”.
L’insieme del materiale può rappresentare un’opportuna occasione non solo per arrivare al Convegno con una maggiore “appetibilità” nei confronti del percorso di ricerca, ma anche per contribuire a provocare altri interventi da mettere a disposizione dell’intera comunità dei soci.
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È possibile chiedere copia cartacea degli Atti scrivendo alla segreteria. Inoltre è possibile scaricare in formato PDF i materiali del convegno:
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Emilio Alberich, Catechesi e chiesa-comunità (è pensato come un Instrumentum Laboris)
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Salvatore Currò, Catechesi, processi ecclesiali e processo della Rivelazione
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Pio Zuppa, Dire “formazione” oggi nella Chiesa. A 40 anni dal DB
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Rocco D’Ambrosio, La Chiesa come istituzione che pensa